Molte persone mi hanno fatto
questa domanda:-“I cani possono percepire come loro amici – fino a diventarlo -
alcuni soggetti con i quali interagiscono saltuariamente o per la prima volta?”
La risposta è si.
Se da una parte è vero che il
“gruppo sociale” nei canidi sia perlopiù stabile e di natura continuativa (a
differenza del “gruppo aggregato” – vedi le aree cani), è altrettanto vero che
siano capaci di allacciare amicizie occasionali o stabili con i conspecifici.
Molto dipende dal loro
bagaglio esperienziale, molto dalla personalità, altrettanto dal carattere e
dalla predisposizione soggettiva; e questo al di là dell’estroversione o
dell’introversione individuale.
Le regole sociali, e quindi
anche la comunicazione intraspecifica, non riflettono però in questo caso i
medesimi sistemi di status – o relazionali - come accade per esempio nei gruppi
stabili (ed è normale se ci pensate un attimo), ma mostrano una sorta di
“con-vivere civile” ascritto nel più ampio contesto delle regole di vita
sociale.
Bisogna imparare a vedere –
come sottolineava bene Konrad Lorenz – il mondo della caninità nella sua
complessità, nel suo più ampio respiro, nel suo insieme, e non solo in una
delle sue tante scansioni.
“Avere degli amici” è
piuttosto normale nel mondo delle specie sociali, e questo vale anche per i
cani, i quali introiettano il nostro sistema di vita meglio di qualunque altro
animale, adattandolo alla loro specie.