Meno di un mese fa questa
immagine venne usata per creare stupore – e conseguente allarmismo - sulla
Majella (Abruzzo) – da una TV locale.
Nel servizio si parlava di "un
branco di trenta lupi avvistati vicino a Campo Imperatore" (L’Aquila).
Alla notizia, decisamente accattivante, si mossero i social network, ed a loro si
unirono i vari comparti sindacali – e molti allevatori abruzzesi - per CHIEDERE
L’ABBATTIMENTO SELETTIVO DEI LUPI in quella zona, anche perché alla bufala fotografica
se ne aggiunse un’altra che nel servizio televisivo riferiva di una sedicente
Organizzazione Olandese che aveva ripopolato di lupi il Parco Nazionale della
Majella.
Aggiungo, a titolo di
cronaca, che a corredo della foto incriminata vennero usate delle immagini video
della mia Elka prese da un videoclip musicale, senza chiedermi alcun permesso
per la messa in onda (che non avrei mai concesso), né pagare alcun compenso, né
rendersi conto che si trattava di un PLAGIO bello e buono (ci sono abituato in
cinofilia, quindi su questo particolare ci passai sopra).
RICHIESTA DI ABBATTIMENTO
SELETTIVO dei lupi in Italia; “inno” che in poche ore fece il giro del web e
arrivò dritto dritto a tutti gli allevatori di varie regioni
italiane nelle quali il predatore è presente, tra le quali l’Abruzzo, la Toscana,
l’Umbria, le Marche e la Liguria, creando uno stato di tensione e allarmismo ai
danni della specie mai visto prima.
Tra la messa in onda del
servizio e la prima mail di una nostra attivista che mi avvisava del fattaccio
passarono poche ore, ma furono abbastanza affinché la cosa degenerasse in
maniera esponenziale.
Presi quindi il telefono e contattai l’emittente per
chiarire che si trattava di una foto storica di un branco di lupi ripresi in
Canada, e non certo a Campo Imperatore, allegando via mail la documentazione a
suffragio (qui trovate uno di link che avevo inviato: clicca per aprire)Al contempo, li invitai a fare un controservizio (replica) e a togliere immediatamente dal loro canale YOUTUBE la bufala, mettendoli di fronte alle loro responsabilità.
Ecco la loro risposta via
mail, nella quale si denota un certo scetticismo nonostante fosse stata inviata
loro una relazione molto dettagliata. Per dirla alla toscana <<La presero
in coglionella>> senza rendersi minimamente conto del danno che avevano
fatto.
Non solo: volevano verificare
le informazioni da me inviate non rendendosi conto che la prima istanza di un
giornalista dovrebbe essere semmai la verifica dell’informazione di partenza.
Nessuno, dico NESSUNO, tra i
vari responsabili delle varie Associazioni, né
biologi, ricercatori, professionisti o esperti del settore intervenne
sulla questione.
Mi trovai quindi pressoché solo
a combattere contro un vero e proprio esercito web fatto di cacciatori, etologi
della domenica, Cinofilosofi, lupologi autoreferenziati, proprietari di cani, allevatori
inferociti e Cinocazzari che invasero la mia casella mail durante la notte.
Morale: grazie alla mia costanza e pazienza, il servizio venne
eliminato dal web dall’emittente locale che lo aveva trasmesso,
senza una parola di scuse, e senza riferire del plagio fatto, mentre il mattino
successivo – grazie agli amici giornalisti di varie testate nazionali che avevo
prudentemente messo in copia (“Il Messaggero” su tutti - clicca per leggere l'articolo), venne a galla la bufala
attraverso i quotidiani, senza però avere lo stesso coefficiente di
penetrazione del servizio TV (i giornali, si sa, li leggono in pochi).
Immediatamente pensai <<A creare un danno ambientale ci si mette un click, ma per fare
chiarezza devi combattere come un leone, ed i ogni caso
otterrai meno successo. Qualcuno disse:-“Fa più rumore un albero che cade di
una foresta che cresce”- Aveva ragione>>.
Passa un po’ di tempo, ed i
questi giorni torna di nuovo la foto incriminata.
A corredo della stessa,
un’enciclopedia di cazzate stratosferiche; questa volta sul comportamento dei
lupi in generale.
Ecco cosa viene scritto:
<<IL BRANCO DI LUPI: i
primi 3 lupi sono quelli deboli e malati. Loro danno il ritmo alla camminata di
tutto il branco. Se fosse stato il contrario, loro sarebbero rimasti ultimi e
sarebbero morti. In caso di attacco loro sono i primi sacrificati. Questi
creano il percorso nella neve, per far risparmiare energia a quelli che stanno
dietro di loro. Sono seguiti da 5 lupi forti che formano l'avanguardia, invece,
al centro si trova la ricchezza del branco - 11 lupe. Successivamente gli altri
5 lupi formano la retroguardia. L'ultimo, quasi isolato dal branco, è il
leader. Lui deve vedere bene tutto il gruppo per poterlo controllare, dirigere,
coordinare e dare i comandi necessari.
Foto : Parco Naturale
Vanatori Neamt Romania>>
La mia casella mail venne di
nuovo inondata, e tra i vari scritti noto un dato agghiacciante: in poche ore
la nuova bufala fu condivisa da 2209 persone. Ogni condivisione ne aveva altrettante per un totale di circa 100.000 condivisioni.
Facendo due conti
approssimativi, milioni di persone avevano saputo che il comportamento del lupo
era quello descritto.
Un nostro attivista WolfEmergency contatta
via mail il responsabile dell’iniziativa che, incalzato dalle domande volte a
capire il motivo del suo gesto, risponde così:
Dopo essersi beccato della "capra" (con tutto il rispetto per questi intelligentissimi animali), risponde così...
...non rendendosi conto - come la TV locale oggetto della prima bufala - del danno che stava facendo, motivandolo oltretutto con una bucolica degna del miglior poeta contemporaneo.
Questa volta non dovetti vedermela con gli allevatori inferociti ed i loro Sindacati, ma con qualcosa di più subdolo e altrettanto pericoloso: i Cinofilosofi ed i Cinocazzari sparsi per il web.
...non rendendosi conto - come la TV locale oggetto della prima bufala - del danno che stava facendo, motivandolo oltretutto con una bucolica degna del miglior poeta contemporaneo.
Questa volta non dovetti vedermela con gli allevatori inferociti ed i loro Sindacati, ma con qualcosa di più subdolo e altrettanto pericoloso: i Cinofilosofi ed i Cinocazzari sparsi per il web.
Anche in questa occasione mi
sono trovato da solo contro un esercito di ignoranti ed etologi della domenica modello WolfDog che – non contenti – linkavano altrettante bestialità sul comportamento dei
lupi prendendole da blog autoreferenziati ed autoaccreditati che nulla hanno a
che vedere con la realtà delle cose, né con il comportamento del Canis lupus.
Il danno e la voragine
esponenziale che questo post ha creato per giorni, fino ad oggi, ha restituito
un’immagine Disneyana del predatore completamente fuori dalla realtà, e la cosa
che più mi ha lasciato basito, è stato vedere come molti DOCENTI DI CORSI
CINOFILI abbiano abboccato e restituito queste inesattezze ai loro discenti.
Nell’era dei corsi online, dove a pagare in fondo sono sempre e solo i cani, questi fenomeni sono purtroppo all’ordine del giorno.
Non dimentichiamoci mai –
cari cinofili – che la letteratura scientifica sul comportamento del lupo è
stata quasi del tutto riscritta; da quando cioè si è cominciato a studiarli
attraverso le tecniche non invasive.
Le vecchie osservazioni,
fatte nei bioparchi e negli zoo con soggetti aggregati ed inseriti in cattività dall’uomo, sono quelle
che hanno dato il “LA” alle teorie strampalate e fuorvianti del “capobranco” e
del lupo alpha inteso come un dittatore attorno al quale gira il gruppo sociale
(vedi Cesar Millan).
Queste teorie si sono
tradotte in abbattimenti, in violenza continua sui cani, in terapie a base di
psicofarmaci, in metodologie addestrative che vedono il cane come un "misero subalterno militare sul quale sarebbe giustificato compiere ogni tipo di abuso", e l’enorme danno - purtroppo
ancora in essere sotto questo profilo - non è più accettabile; esattamente come
queste informazioni che lo hanno creato dalla base e lo perpetrano nel tempo.
Invito tutti coloro che hanno
condiviso in totale buona fede quella enciclopedia di cazzate a riflettere e a
condividere questo articolo: i lupi ringrazieranno.
Mi batto da tanti anni per la
loro conservazione, e ve lo chiedo come personale regalo di Natale 2015,
ricordandovi la mia massima che recita <<Ogni tipo di disinformazione sul
lupo è un atto di bracconaggio>>.
E poi, cari Cinocazzari e
Cinofilosofi; cari etologi della domenica: mentre voi vi divertite a sparare
cazzate colossali online nella noia quotidiana e per riempire il
vostro ego, ricordatevi che in questo modo li state uccidendo.
Postate foto di donnine nude
o maschietti dal fisico conturbante: fate un favore ai lupi, ai cani, a me e -
non per ultimi - a tutti gli appassionati che pensano che la cultura
sia un diritto universale; soprattutto quando riferita a specie animali in serio
pericolo d’estinzione.
Claudio Mangini
WolfEmergency
Lega Italiana Diritti degli
Animali
20 dicembre 2015