giovedì 20 ottobre 2016

Educare ed addestrare





In un programma didattico leggo

Addestrare” ed “educare” sono due concetti diversi:
- L’educazione favorisce la naturale tendenza del cane a seguire le regole dettate dagli adulti
- L’addestramento lo rende capace di fare cose nuove, particolari, e dirette a un fine specifico

Secondo questo scritto, quindi, i cani addestrati non verrebbero favoriti a seguire – nella loro tendenza naturale - le regole dettate dagli adulti.
Sono pertanto considerati automi senza un passato che imparano a fare cose nuove, particolari, e dirette a un fine specifico.



("Manara" - MONDIORING  CLASSE DUE e cane attore)


Personalmente credo che “l’educazione” sia “l’anticamera dell’addestramento”, il quale prevede delle basi – appunto – “educative” sulle quali costruire un percorso più complesso che sia in grado di esaltare eventualmente le attitudini naturali del cane.
Non si può “addestrare” senza un’attitudine; così come dovrebbe essere evidente che una particolare dote non si trova in tutti i cani.
Posto che la soggettività sia la base dalla quale ogni cinofilo dovrebbe partire quando si approccia ad un cane, varrebbe la pena ricordare che non tutti i cinofili sono addestratori, visto che è un’arte a tutti gli effetti.
L’arte è per pochi, e la personalità è il suo sigillo. Tutto il resto è semantica.




("Era" - meticcia adottata dal canile di Ugento in preparazione per lo sheepdog) 

Claudio Mangini